Vino caparbio e inclusivo, frutto della fusione tra cultura latina, slava e mitteleuropea
Il Carso ha una storia vitivinicola molto antica. Tra i vitigni più importanti di questa zona troviamo la Vitovska, autoctono a bacca bianca coltivato sin dall’antichità sul Carso in provincia di Trieste e nelle zone della confinante Slovenia. Il nome è di origine slovena ma ancor oggi non si sa con certezza da dove derivi esattamente, secondo alcuni dalla località di Vitolje, secondo altri dalla parola slovena vitica (viticcio dell’uva). Dagli studi effettuati è risultato che la Vitovska è un incrocio spontaneo di altre due varietà autoctone della zona, Malvasia e Glera. È una pianta meravigliosa che ha avuto la capacità di adattarsi alle difficili condizioni pedoclimatiche del Carso e che negli anni ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali ed una sempre crescente visibilità grazie alle sue caratteristiche peculiari e qualitative. In queste zone i vigneti solitamente sono di piccole dimensioni, godono di una vista spettacolare sul Golfo di Trieste e sono circondati da muretti a secco e da boschi. Il grappolo della Vitovska, è compatto e di color giallo paglierino, la buccia è spessa, il che la rende adatta per la macerazione, e l’acino ha una peculiarità che lo rende inconfondibile: un caratteristico puntino molto accentuato.
Il territorio
Il Carso è un territorio unico per sia per la sua conformazione che per la sua storia. E’ un altopiano costituito da roccia calcarea che si estende lungo tutto il confine orientale del Friuli Venezia Giulia, da Gorizia a Trieste e fino all’Istria. Qui sono presenti numerose grotte e doline, le caratteristiche cavità circolari create dall’azione corrosiva dell’acqua sulla roccia calcarea. Il paesaggio roccioso è modellato dal vento e dall’acqua piovana, mentre le falesie si tuffano a picco nel Mar Adriatico. I suoi terreni rocciosi coperti solo da un sottile strato di terra rossa ferrosa, gli inverni rigidi e le estati molto calde e siccitose, senza dimenticare le violente sferzate di Bora, non lo rendono certamente un territorio facilmente coltivabile. Tutt’altro. Non a caso qui si parla di viticoltura eroica: circa 500 gli ettari vitati in totale.
Le caratteristiche del vino
La Vitovska si può vinificare in acciaio come pure in legno, e ancora in anfora o nei tini in pietra. Che sia macerata sulle bucce per pochi giorni o anche mesi, o che sia vinificata “in bianco” senza contatto, questa varietà offrirà una gamma cromatica che spazierà dal giallo paglierino con riflessi verdolini fino all’arancione. Note agrumate che si alternano a quelle floreali e a tratti fruttate, salinità ed una spiccata acidità che le garantisce longevità, sono le caratteristiche che si ritrovano in tutte le versioni di vinificazione. Mentre nelle versioni più giovani si possono riconoscere prevalentemente sentori agrumati e freschi, come pure di fiori e di erbe aromatiche, in quelle macerate, dove la complessità gusto olfattiva è maggiore, si possono percepire anche note speziate, di camomilla e di canditi. Il finale sapido e lievemente amarognolo è un’altra peculiarità comune a tutte le versioni. Si abbina bene ad antipasti e piatti a base di pesce. Inizialmente utilizzato in uvaggi con altre varietà locali, questo vitigno, grazie alla sua poliedricità, si è fatto apprezzare e valorizzare anche, e soprattutto, nella sua versione vinificata in purezza ed infatti, qualunque sia lo stile produttivo, che sia ferma o spumantizzata secondo il metodo classico, la Vitovska sa sempre dare il meglio di sé sapendo rappresentare con eleganza e precisione l’interpretazione del suo produttore. Vino di terra, sale e mare. Vino che solo il tempo galantuomo riesce a mettere al suo posto. Vitovska, un vino di personalità e grande identità, che ha i suoi tempi e che si fa aspettare. Non un vino per tutti.
“Mare e Vitovska”: la festa della regina del Carso
La Vitovska rappresenta la fusione tra cultura latina, slava e mitteleuropea, è infatti caparbietà e resilienza, come quelle dei viticoltori dal forte senso di identità che quotidianamente cercano di domare la sua vigorosità e di plasmare a mano la roccia dei propri terreni per poter offrire dimora alle viti di cui si prendono cura in modo maniacale. Viticoltori che trovano nell’Associazione Produttori Carso Kras la loro voce più autorevole che per festeggiare la “Regina del Carso” organizza annualmente, in collaborazione con i ristoranti della zona, nel suggestivo Castello di Duino l’evento “Mare e Vitovska”, appuntamento con il vitigno autoctono più celebre del Carso triestino, goriziano e sloveno.
Durante la manifestazione c’è la possibilità di degustare e confrontare molte delle Vitovska prodotte sul Carso e di abbinarle a piatti a base di pesce proposti da locali della zona. La 16ma edizione 2022, tenutasi l’8 e il 9 luglio scorsi, è stata inaugurata dal convegno “Vitovska e Carso. Un vitigno, un territorio e un’identità da preservare”.
Al centro della trattazione, la forte identità del Carso, identità data dall’enclave di produttori che hanno scelto la strada del dialogo e dell’eccellenza, non solo organolettica, ma anche di spirito e culturale. Questo è un territorio di fraternità, qui c’è un’Europa che è riuscita a superare ogni distinzione. Il Carso è di per sé un vero simbolo di pace.
Argomento quanto mai attuale. Merito della caparbietà di un piccolo gruppo di contadini, “trde glave” ovvero teste dure, come la pietra carsica, come si definiscono, che con attenzione per il territorio, con nuove tecniche di produzione e ritorno alla pietra stanno mettendo in atto una vera rivoluzione, attirando l’attenzione di tutto il mondo. Ecco da dove nasce la Vitovska. L’eccellenza del vitigno ha la sua importanza ma il suo successo è indiscutibilmente legato alla sapienza di chi lo lavora.
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