Il vino del calice del Bacco adolescente di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio potrebbe essere un Barco Reale di Carmignano
Il Bacco adolescente dipinto da Caravaggio tra il 1596 e il 1598, oggi conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze, fa parte del suo periodo chiaro. Sono infatti ancora assenti i profondi scuri ambientali che hanno reso famose le sue opere, sebbene sia già evidente la sua indagine sociale, il suo ossessivo studio sugli emarginati, il soggetto ritratto è proprio la rappresentazione di un ragazzo del popolo. La composizione fortemente equilibrata risente degli influssi dei grandi maestri del Rinascimento, classicità, eleganza, centralità dell’uomo di forte derivazione umanista.

Il dio del vino e dell’ebbrezza è sdraiato su un triclinio davanti a una tavola imbandita, su cui spicca un cestino pieno di frutta. Il soggetto rivolge lo sguardo direttamente allo spettatore e stringe nella mano sinistra un calice di vino che sembra offrire all’osservatore. Giovane, muscoloso, in salute e di bell’aspetto, visibilmente brillo date le gote rosse, dall’espressione stordita ma anche languida e sensuale, l’opera si distacca dall’iconografia tradizionale che vuole Bacco vestito della sola corona di foglie di vite in testa e intento a reggere un grappolo d’uva o una coppa di vino.
Il fanciullo è coperto da un lenzuolo indossato a mo’ di tunica che gli lascia parte del torso scoperto, annodato da un vistoso fiocco nero sull’ombelico, il nodo simbolo di unione fra Dio e l’ uomo, Caravaggio inaugura una nuova iconografia lontana dagli stereotipi.
Si tratta di un dipinto molto realistico in tutti i suoi dettagli: il vino con le bollicine rende l’idea che sia stato appena versato nel calice, la mano malferma, invece, dimostra un certo stato di ubriachezza del personaggio. Che si tratti di un giovane ben lontano dalla classica rappresentazione del dio romano lo si evince anche dallo sporco delle unghie che denotano una trascuratezza tipica dei popolani; altro particolare di rilievo è la frutta, che messa in bella mostra è ritratta un attimo prima della sua marcescenza, del suo deperimento, quasi a ricordarci la caducità della vita.
Il Bacco, come un novello degustatore, nel bicchiere di cristallo di preziosa fattura veneziana, ha un vino rosso, dal colore rosso rubino brillante, anche grazie al passaggio della luce che lo fa vibrare, le narici dilatate pronte ad intuire i profumi, le dita che sorreggono il calice nella parte più bassa dello stelo, pronto al sorso.
Il vino in questione pare sia un Barco Reale di Carmignano, che deve il nome alla Riserva di caccia medicea , Barco sta per Parco, in ragione del fatto che il dipinto fu commissionato dal cardinale Francesco Maria Bourbon del Monte, ambasciatore mediceo a Roma e committente e protettore del Caravaggio, per regalarlo a Ferdinando I de’ Medici in occasione della celebrazione delle nozze del figlio Cosimo II, e che originariamente si trovava collocato nella Villa Medicea di Artimino, appunto, frazione di Carmignano. Curioso come durante un recente restauro dell’opera, i ricercatori abbiano individuato all’interno della caraffa di vino il riflesso di un uomo, che si pensa possa essere Caravaggio stesso.
Prosit!
Barco Reale di Carmignano Doc
- Creazione: 1975
- Regione: Toscana
- Zona: Provincia di Prato (Toscana): comuni di Carmignano e Poggio a Caiano
- Vitigni: 50% Sangiovese, 20% Canaiolo Nero, 10% Trebbiano toscano, Canaiolo bianco e Malvasia, 10-20%
- Vitigni: Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, 15%, vitigni a bacca bianca previsti dalla regione Toscana 15%
- Abbinamenti: Primi e secondi piatti di carne della cucina Toscana, Affettati, Salumi, Formaggi semi-stagionati
- Tipologie: Rosso, Rosato
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