In questo periodo di rivoluzione alimentare in cui cercano di propinarci il novel food, già presente in altri stati nordici dell’Europa, perché a basso impatto ambientale e sostenibile per l’economia globale, essendo la popolazione sempre in aumento, ci rimettono i cosiddetti alimenti della nostra tanto amata Dieta Mediterranea. Non solo l’olio EVO, il parmigiano e altri prodotti DOP, ma anche ahimè il nostro amatissimo vino.
Per ricollegarmi al mio precedente articolo vorrei dare una valutazione più scientifica, per screditare le tante chiacchiere che si diffondono, sia per l’inconsapevolezza di molti fruitori di tale alimento, si anche per il notevole impatto positivo sulla nostra economia (pensiamo al percorso dalla vigna al supermercato o alle tavole dei molti ristoranti di certo livello in tutto il mondo, all’EXPORT, quindi agli innumerevoli posti di lavoro che offre il mondo del vino).
Ma allora ci sono evidenze scientifiche o no sulle attività benefiche di questo vino (rosso)? O sono solo invenzioni per vendere il nostro prodotto?
Partiamo dallo spiegare cosa sono i radicali liberi e di conseguenza come agiscono gli antiossidanti presenti nel vino, soprattutto rosso.
Per la sopravvivenza le cellule utilizzano ossigeno tramite la respirazione cellulare, con produzione di molecole di scarto che sono appunto i Radicali Liberi vale a dire molecole instabili, per l’elettrone spaiato nell’orbitale più esterno, che danno origine a reazioni a catena che danneggiano le strutture cellulari.
I radicali liberi più pericolosi sono i ROS (specie reattive dell’ossigeno), che hanno come target le membrane cellulari, il DNA e le proteine, causandone alterazioni importanti, in ultimo l’invecchiamento cellulare e l’insorgere di varie patologie.
Noi veniamo difesi naturalmente dai ROS da sistemi antiossidanti che donando elettroni neutralizzano la carica negativa dei radicali rendendoli innocui; purtroppo questi sistemi non sono abbastanza efficienti, essendo soprattutto oggi troppo esposti ad agenti esterni invasivi come raggi UV, fumo di sigaretta, contaminanti… Di conseguenza necessitiamo di un aiutino che riceviamo proprio da sostanze antiossidanti naturali presenti in molti alimenti (frutta, verdura, te verde, VINO ROSSO) tra cui:
– pigmenti vegetali: polifenoli, bioflavonoidi, antocianine;
– vitamine come la vit. C (acido ascorbico);
– viamina E (alfa o gamma tocoferolo), betacarotene (pro-vitamina A);
– micronutrienti ed enzimi come selenio, rame, zinco, glutatione, coenzima Q10, melatonina…
Spesso interagiscono e cooperano tra loro e in sinergia con i nostri sistemi antiossidanti, per questo è fondamentale seguire una dieta varia ed equilibrata.
L’università di Boston ha condotto uno studio per stabilire il potere antiossidante dei vari alimenti, definendo un’unità di misura ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity). Al primo posto tra gli
antiossidanti c’è la frutta nera tipo uva nera, prugne nere, mirtilli e more, considerato che il fabbisogno di ORAC giornaliero si aggira intorno alle 5000 unità/die.
Figura 1: Immagine tratta da” Zanichelli, conoscenze di base per le scienze della natura”.
Nel vino rosso le antocianine e i flavonoidi come la (+)-catechina, sono i due maggiori gruppi oltre agli acidi idrossicinnamici e molecole come il resveratrolo. I polifenoli presenti nelle vinacce, i residui dell’uva dopo il processo di vinificazione, dipendono principalmente dalla varietà di uva utilizzata. Nell’uva rossa le antocianine sono i polifenoli che raggiungono la maggior concentrazione, seguite da catechine, epigallocatechine, gallocatechine, procianidine B1-B2-B4-C1. È presente anche acido gallico sia in forma semplice che come galloglucoside [55].
Andiamo a vedere nel dettaglio come svolgono le loro azioni benefiche sull’uomo.
L’invecchiamento cellulare è dovuto ad un accorciamento del telomeri, l’ultima parte dei cromosomi, ad ogni replicazione cellulare determinandone in ultimo la morte. Se da una parte tali composti proteggono dalla senescenza, dall’altra hanno azione antitumorale, inducendo l’apoptosi (morte programmata) nelle cellule maligne, che per definizione sono portate ad una proliferazione incontrollata.
I polifenoli hanno dimostrato avere un ruolo preventivo anche nell’insorgenza di malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer, causati da un’eccessiva concentrazione di ioni metallici, processi infiammatori a carico delle unità neurali, dal deposito di aggregati proteici e formazione di placche amiloidi, da disfunzione mitocondriale e alterazione dei meccanismi di segnalazione cellulare.
I polifenoli neutralizzando i radicali liberi, proteggono da tali processi infiammatori; il resveratrolo sembra inoltre implicato nel mantenimento della plasticità sinaptica con effetti neuroprotettivi importanti.
Il resveratrolo, insieme alla quercetina del vino rosso, aiuta nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, inibendo molte molecole proinfiammatorie causa della formazione di placche aterosclerotiche (inibendo anche l’ossidazione delle LDL, cioè il colesterolo cattivo), influendo anche sulla produzione di monossido di azoto (NO), molecola con proprietà vasodilatatorie e che inibisce l’adesione e l’aggregazione piastrinica .
Inoltre i polifenoli del vino rosso (e altri alimenti), contrastando i radicali liberi che inducono la differenziazione in osteoclasti (cellule che mangiano l’osso causando l’osteoporosi per intenderci), prevengono l’indebolimento osseo favorendo addirittura l’osteoblastogenesi ossia la nascita di cellule deputate alla formazione delle ossa aumentandone l’integrità.
Con questo non voglio di certo indurre all’alcolismo, ma semplicemente difendere un alimento della nostra cara Dieta Mediterranea, che tanto male non fa (nelle moderate quantità). Se dovessimo elencare gli effetti dello zucchero presente in molti alimenti che diamo ai nostri figli, o di altri composti nocivi ma permessi alle industrie alimentari, allora credo che dovrebbero apporre una bella etichetta rossa su quasi più della metà degli alimenti che vediamo sugli scaffali del supermercato.
Difendiamo la genuinità, la semplicità dei nostri alimenti.
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