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I Calici, dove il cibo è un gesto d’amore4 min read

“Per svegliare una principessa non ci vuole il bacio di un principe, basta un caffè di Salvo e se cucinare è un gesto d’amore, potete esser certi che chef Roby vi ama!”, frase un po’ criptica che disvela il suo significato entrando a “I calici”, self-service e bar, sito in via Druento, 280 a Venaria Reale (TO), la città della Reggia che compete in splendore con Versailles, ma non ditelo ai francesi “che si incazzano”.

Salvatore Scaglione, barman, e Roberto Spanu, chef, sono stati colleghi per dodici anni, diventando soci nel 2021, quando hanno rilevato la gestione del locale ormai in declino. Esperti operatori del food & beverage, il primo grazie a un lungo peregrinare tra i bar più alla moda della capitale subalpina e in sala in ristoranti storici come La Posta, mentre il secondo vanta una lunga esperienza maturata tra i fornelli di alberghi internazionali in Italia, Francia e Africa e nelle cucine di case nobiliari, hanno dimostrato con i fatti che si può interpretare la filosofia del pranzo quotidiano veloce senza abdicare al gusto né al servizio.

“Da noi il menu cambia ogni giorno a seconda della stagionalità dei prodotti – racconta Salvatore – i clienti hanno sempre a disposizione una pasta fresca e una secca con tre quatto sughi freschi, due secondi lavorati e il cosiddetto taglio di roast-beef, oltre alla griglia sempre in funzione e le zuppe di ceci, orzo, farro mentre il venerdì domina il pesce, spesso la paella, e i dolci sono sempre preparati dallo chef. La nostra proposta include piatti per i vegetariani e gluten free”.

La pandemia prima e la successiva esplosione del lavoro in remoto, hanno cambiato le abitudini dei clienti, ma nonostante tutto, Salvo e Chef Roby in due anni di lavoro intenso hanno recuperato circa l’80% del fatturato pre Covid, sfruttando al meglio la posizione logistica de “I Calici”, al centro di un’area industriale e di uffici, nelle vicinanze dello Juventus Stadium e a un passo dall’uscita della tangenziale per Venaria e la Reggia e creando menu diversi per le differenti fasce di utenze.

“Il nostro è sempre stato un self-service di livello medio-alto, ma la crisi a Torino ha colpito duro e quindi il nostro cliente del pranzo quotidiano che ha ridimensionato la sua spesa, ma non intende rinunciare alla qualità né alla varietà – spiega ancora Salvatore – così abbiamo deciso di recuperare e dare nuova vita a un classico degli anni ’90, il piatto unico, che nel nostro caso è un piatto tris, composto da primo, secondo, contorno, pane e mezza minerale che ciascuno può creare come vuole. Inoltre lavoriamo molto con i tour operator che sfruttano la posizione del locale per il pranzo dei gruppi, con ampia possibilità di parcheggio, vicinanza ai posti ai posti da visitare, qualità e la varietà del cibo, oltre all’abbondanza delle porzioni, il tutto reso possibile dal fondamentale supporto e dalla professionalità e serietà del nostro staff”.

I Calici si presenta come un locale su due livelli, dall’arredamento molto gradevole, un ampio dehors nei mesi estivi, salette che consentono colazioni di lavoro più riservate e ampi spazi per serate a tema, con musica e ballo, eventi privati e aziendali che può ospitare oltre 180 coperti.

La cantina, argomento molto caro a Salvatore, amico della Scuola Europea Sommelier di cui segue i corsi e con cui organizza serate di abbinamento vino-cibo, come quella del 15 aprile prossimo, presenta etichette di fascia medio-alta, vini di riferimento del territorio, oltre alle bottiglie di un emergente piccolo produttore piemontese.
Ultima caratteristica di questo insolito self-service è che il caffè viene sempre servito ai tavoli e non al bar. Un’altra piccola chicca de I Calici.

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