Salone del vino di Torino - Buona la Prima 1

Salone del vino di Torino – Buona la Prima7 min read

I wine lovers, piemontesi e non, che spesso si saranno chiesti per quale strano sortilegio una delle regioni italiane a più forte vocazione vinicola, non avesse una vetrina, un appuntamento in grado di mostrare le molteplici eccellenze enoiche della regione, oggi possono tirare un respiro di sollievo: il Salone del vino di Torino è finalmente una realtà!
Un salone diffuso che dal 4 al 6 marzo scorso ha visto oltre 13.000 presenze affollare i quattro luoghi simbolo della città, la Cavallerizza Reale, il Museo del Risorgimento, Palazzo Birago e Palazzo Cisterna, in cui oltre 250 produttori hanno fatto degustare i loro vini, animando i banchi d’assaggio e le affollate Masterclass, più di 30, che hanno ospitato alcune tra le più importanti cantine italiane.
Inoltre più di 1000 operatori tra aziende del territorio, buyer, enoteche e ristoratori, hanno partecipato lunedì 6 marzo alla giornata B2B dedicata agli addetti del settore e non è mancato a un palinsesto OFF di oltre 100 eventi diffusi in 60 location in tutta la Città, andato in scena da martedì 28 febbraio a lunedì 6 marzo.
Una soddisfazione comprensibile, quindi, quella degli organizzatori, per il successo dell’iniziativa, per nulla scontato all’inizio, proprio in considerazione di un certo scetticismo che ha contribuito a decretare in passato il fallimento di iniziative simili.
Un successo che viene da lontano, costruito passo passo, attraverso una strategia di avvicinamento che Patrizio Anisio, Direttore del Salone del vino di Torino ha così illustrato: “Il Salone del vino di Torino è un progetto a cui lavoriamo da anni. Siamo partiti da piccoli eventi, passando attraverso manifestazioni più strutturate durante tutto l’anno e siamo arrivati a immaginare un grande evento cittadino. Una manifestazione che porti al centro i nostri territori e che ospiti a Torino, produttori, consorzi e operatori che, grazie al proprio lavoro, rendono ogni giorno la nostra regione un’eccellenza a livello internazionale. L’incontro tra la cultura enogastronomica e i luoghi storici simbolo della nostra città è una peculiarità che vogliamo sviluppare e in cui crediamo molto”.
La politica dei piccoli passi, l’arte di coinvolgere i Consorzi, i Produttori, le Istituzioni, le Associazioni, e la forza di non arrendersi di fronte ai dubbi e ai “sì ma”.
I fatti hanno dato ragione ad Anisio che in chiusura di questa prima edizione del Salone ha rivolto un ringraziamento “alle tante cantine piemontesi, alle enoteche regionali e ai consorzi giunti da tutto il Piemonte che hanno creduto nell’ importanza di un Salone del vino a Torino. La città ha dimostrato di essere pronta ad accogliere un nuovo grande evento dedicato al mondo del vino, dopo molto tempo. Lavoreremo per rendere Torino la grande Casa del Vino Piemontese, in un racconto che parli delle nostre eccellenze in Italia e nel mercato internazionale”.
Altro dato positivo e che fa ben sperare per il futuro è stata la grande partecipazione dei giovani, sia nel ruolo di nuove generazioni di vignerons, sia come studenti e ricercatori o semplici appassionati del vino e della sua cultura.
Una presenza rimarcata dal Presidente della Camera di commercio di Torino, Dario Gallina, che a proposito dei convegni che hanno avuto luogo a Palazzo Birago, sede della Camera di commercio di Torino., ha parlato di “altissima presenza di pubblico giovane, interessato e curioso che, anche grazie ad eventi come questo, sta imparando a bere in modo consapevole e a conoscere l’enorme patrimonio culturale, paesaggistico e imprenditoriale che sta dietro ogni bottiglia”.
In uno di questi convegni è stato presentato lo studio sugli effetti del cambiamento climatico nella viticoltura, per riflettere sia sulle conseguenze delle mutazioni ambientali, sia sulle strategie di adattamento colturale, attraverso il coinvolgimento diretto degli operatori del settore. Lo studio triennale è promosso e sostenuto dalla Camera di commercio di Torino e realizzato sul campo da Cia Agricoltori delle Alpi, in collaborazione con il Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, capofila del progetto, l’Enoteca regionale di Caluso, Arpa Piemonte, Aiab Piemonte e Università degli studi di Torino.
Buona la prima, quindi, per il Salone del vino di Torino e se sarà vera gloria lo scopriremo soltanto vivendo, di certo archiviata questa prima edizione, la manifestazione guarda al futuro e dà appuntamento al pubblico a febbraio 2024.
Noi saremo osservatori presenti e attenti perché una bella iniziativa continui a prosperare e non sia preda dei soliti distruttori di perle.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *