Lo scorso 6 e 7 maggio si è svolta a Livorno presso i locali della Fortezza Nuova la seconda edizione di Medicea organizzata dalla delegazione SES di Livorno, manifestazione che si pone l’obiettivo di raccontare la Livorno medicea del 1600 che, sotto il Granducato di Ferdinando I De’ Medici ebbe un grande sviluppo al punto da diventare uno dei porti del Mediterraneo più ambiti e frequentati dai commercianti dell’epoca. In particolare con la promulgazione nel 1591 e 1593 delle leggi Livornine il Granduca di Toscana intendeva richiamare in città popolazione attiva in grado di favorire lo sviluppo economico e portuale, garantendo a chiunque si fosse trasferito nella città labronica “la cancellazione dei debiti contratti con stranieri, esenzione di tasse, l’annullamento di condanne penali (con alcune eccezioni, tra le quali l’eresia e la falsa moneta) e la vendita agevolata di alloggi”. La costituzione livornina si rivolgeva inoltre agli ebrei ed ai mercanti di qualsivoglia nazione, cultura e religione che fossero venuti ad abitare a Livorno garantendo libertà di culto, grande esempio per l’epoca e non solo, di apertura multiculturale e multireligiosa. L’inaugurazione della manifestazione ha visto la partecipazione dell’Associazione La Livornina, con figuranti in costume storico, con la consegna da parte del Granduca di Toscana Ferdinando I De’ Medici delle chiavi della città e della pergamena con le leggi livornine al Governatore della Toscana Eugenio Giani, con il racconto della storia della Fortezza da parte di Fabrizio Ottone delle Guide Labroniche. Durante la due giorni sono stati presentati anche i vini delle nazioni dell’epoca medicea, quali Israele, Corsica, Turchia, Germania, Libano, Armenia, con banchi di assaggio di vino e cibo di produttori del territorio e non solo. L’evento è stato caratterizzato anche dalle masterclass ispirate alle Nazioni dell’epoca medicea nonché alle comunità che oggi rappresentano uno spaccato importante per la città labronica; sono stati presentati i vini degli Stati Uniti, dalla California allo Stato di New York passando per l’Oregon, nonché le varie espressioni del Madeira, per poi conoscere le peculiarità dei vini Kasher, concludendo con l’ aperitivo della domenica con i vini ed i sapori della Grecia. Negli spazi della Fortezza è poi stata illustrata la storia del ponce alla livornese derivante dal punch inglese, riservando uno spazio importante alle tecniche di abbinamento di salumi artigianali con le grappe. Gli ospiti della manifestazione hanno potuto conoscere anche le abilità di Alfio, di Brace Toscana, esibitosi in una scenografica cottura della picanha alla spada. Il connubio tra cultura e storia della città, raccontate anche attraverso il vino ed il cibo del nostro territorio, ha reso la manifestazione un ponte tra la Livorno dei Medici e la Livorno di oggi, città volta all’inclusione ed all’accoglienza nello spirito delle Leggi Livornine.



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