Mi piace il nome di questa rubrica, evoca il viaggio, dà l’idea di quello che vuole essere questa rivista, un viaggio alla scoperta di emozioni. Quelle emozioni che ancora riesce a dare il mondo del vino, in continua evoluzione e quindi ancora capace di meravigliare. Viviamo un momento di grandi trasformazioni, due anni di pandemia hanno lasciato un segno indelebile, hanno di fatto cambiato le nostre percezioni, ci hanno proiettati in un mondo molto più traballante, nel quale molte certezze e consuetudini sono venute meno. Eppure, ci siamo scoperti ancora capaci di entusiasmarci in un progetto, ci siamo ritrovati, durante gli interminabili webinar, animati ancora dalla voglia di metterci in gioco e di dare forma ad un approccio nuovo al mondo del vino e della vitivinicoltura.
Questa rivista nasce proprio dalle esperienze maturate durante i nostri incontri on line, nei quali abbiamo coinvolto tante personalità a vario titolo a dare un contributo al nostro viaggio. Nel Diario di bordo, annoteremo quello che succede durante questo viaggio, cercheremo di avere uno sguardo aperto verso le realtà territoriali, verso le novità che si stanno prospettando nel mondo del turismo enogastronomico e non solo. Non rinneghiamo quanto fatto nel passato, la rivista dell’Associazione è stato uno strumento importante, e ringraziamo quanti hanno collaborato alla stesura negli anni precedenti, ma sappiamo che le aspettative di chi si avvicina al mondo del vino sono diventate assai diverse.
Anche l’approccio stesso con il vino è diventato meno tecnico, oso dire meno paludato, e mi attirerò certamente gli strali dei rigoristi, ma vedo sempre di più la curiosità verso tutto quello che c’è alle spalle della produzione, ossia storia, geografia, uomini e, perché no, anche qualche gossip. La figura stessa del Sommelier esce dai canoni rigidi fatti di gesti studiati e procedure rigide, con un approccio molto più elastico con il pubblico, un narratore vero e proprio che non per questo è meno preparato tecnicamente, anzi, diventa ancora più ampio il sapere e lo studio necessario. In questo primo numero della nuova rivista voglio ringraziare quelli che si sono dedicati fin da subito con entusiasmo, dal Direttore Luca Ceccarelli al Caporedattore Francesco Oriolo, ai due deus ex machina a tutti gli effetti, due straordinarie fucine di idee, Marco Bisdomini e Simone Nannipieri, senza i quali probabilmente non sarebbe neanche partito il progetto e, da buon Nostromo estensore di questo Diario di bordo, avanti tutta…
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