Settembre porta con sé gli ultimi raggi di un sole tiepido che annuncia la fine dell’estate e l’inizio di un autunno che ci accompagna verso giornate più fresche, con meno luce e le foglie degli alberi che si tingono di giallo e rosso per lasciare i robusti rami degli alberi spogli del proprio vestito, mentre la quotidianità riprende il suo ritmo abituale.
Dopo mesi di vivacità e frenesia, le mete turistiche si avviano gradualmente verso il riposo, lasciando qua e là i segni di una stagione quasi finita, mentre guardiamo con nostalgia e un pizzico di invidia chi può godersi le vacanze ancora per un po’, sospirando nell’attesa del giorno in cui potremo di nuovo andarcene.
Ma chi lo dice che per viaggiare sia necessario aspettare tanto? Basta poco per poter vedere luoghi sconosciuti o tornare a visitare quelli che ci sono rimasti nel cuore, servono solo alcune note e la voglia di farsi trasportare in un viaggio musicale come veri e propri girovaghi, o meglio rambler, anzi, come Cosmic Rambler, il primo progetto solista di Francesco Fry Moneti, violino e tante corde dei Modena City Ramblers. Un viaggio tra collaborazioni importanti come quella con Alfio Antico in My Sweet Tsunami e Patrizio Fariselli di African Scars, oltre a molti altri.
Un lavoro quasi completamente strumentale, se si fa eccezione per This Is The World We Live In con il featuring del talentuoso Francesco Di Bella, e la voce del piccolo Lorenzo Moneti in Lorenzo The Magnificent, un percorso melodico dove collabora anche Nanni, il padre dell’artista, racchiudendo così la storia di tre generazioni della famiglia fatta di amore e di musica.
Una voglia di attirare l’ascoltare in un vagabondare nel tempo e nello spazio tra suoni elettrici evocanti fulmini e onde gigantesche di A Perfect Storm, per farsi scompigliare i capelli dai suoni quasi sintetici del vento caldo di Electric Ghibli, melodie che come il vento del deserto solleva l’ascoltatore oltre i confini, per aprire nelle sue sensazioni le dune del Sahara e sollevarlo a grandi altezze per riportarlo verso la costa Mediterranea, per gettarsi infine nel Medio Oriente con le sonorità etniche di Jerusalem Vibes.
Francesco Moneti con la sua musica crea paesaggi dove possiamo volare liberi oppure chiuderci nelle nostre sensazioni, ci suggerisce con ogni nota che possiamo andare dove vogliamo e quando vogliamo, che si può raccontare la vita di un’intera famiglia oppure semplicemente immaginarci a bere thè nel deserto, che anche quando la nostra strada professionale sembra essere già definita, si può intraprendere un nuovo percorso, senza per questo abbandonare ciò che si è, bensì esplorando anche ciò che possiamo essere. Viaggiare diventa così un modo di essere, di vivere il mondo intorno a noi e quello dentro di noi.
Un’esperienza che chiunque può permettersi. Basta un piccolo passo, oppure una breve nota.
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